Chiunque passi molte ore in ufficio lo sa bene: tenere gli occhi fissi sullo schermo di un pc o di un tablet, spostare spesso lo sguardo tra monitor e fogli di carta, visualizzare a vicine o medie distanze presentazioni e slide può, alla lunga, affaticare la vista. A fine giornata, infatti, i sintomi più comuni sono quelli di rossore degli occhi, senso di pesantezza delle palpebre o gonfiore, secchezza o, al contrario, eccessiva lacrimazione.
Non solo. Il continuo cambio sia dei layout delle pagine dei siti che visualizziamo tramite gli schermi dei nostri PC, sia dei documenti (siano essi appunti cartacei, agende digitali o monitor di grandi dimensioni) può farci assumere diverse posizioni di tensione, protese verso lo schermo qualora non riuscissimo a mettere a fuoco quanto stiamo leggendo o allungate verso l’alto per vedere meglio e da più lontano. Con il risultato che la postura peggiori e a risentirne siano, con dolore e infiammazione, testa, collo, spalle e schiena.
Eppure, del lavoro in ufficio non se ne può fare a meno e, anzi, con l’avanzamento delle tecnologie, i ritmi lavorativi diventano sempre più stringati e la produttività non deve essere da meno. Che fare, dunque? Per garantire continuità al lavoro, senza rinunciare a salute e comfort, la soluzione per i propri occhi e la propria postura si chiama lenti office: si tratta di particolari dispositivi adattati alle particolari esigenze visive al lavoro e sono ottimizzati, diversamente dalle lenti da lettura o progressive, per tutte le distanze possibili durante il lavoro davanti al computer, ovvero vicino e intermedio.
Lenti office: perché in ufficio sono meglio delle lenti da lettura e delle lenti progressive?
Abbiamo accennato che le lenti da lettura e le lenti progressive non sono adatte al lavoro in ufficio quanto invece lo sono le lenti office. Come mai? I motivi sono duplici e riguardano le peculiarità di ciascuna tipologia di lente.
Per quanto riguarda gli occhiali da lettura, infatti, questi sono adatti per vedere a distanze molto ravvicinate: tuttavia, chiunque lavori al PC per lungo tempo sa bene che non è sopportabile passare 8 ore di lavoro a distanza ravvicinata dal monitor, sia per gli occhi, che iniziano a bruciare, sia per la testa, che inizia a fare male, sia, infine, per tutto il busto che, proteso in avanti, assume una postura scorretta e di tensione.
D’altra canto, le lenti progressive, che pure consentono di vedere bene a tutte le distanze, permettono una buona visione degli oggetti vicini solo attraverso la parte inferiore degli occhiali. Il risultato è che quando si lavora davanti a uno schermo si guarda attraverso la parte inferiore della lente, costringendo così il capo ad alzarsi e a protendere verso l’alto anche collo e spalle che, alla lunga, iniziano a dolere. Inoltre, le lenti progressive, nella zona intermedia (dove appunto è presente la diottrica adatta per la focalizzazione a media distanza come potrebbe essere il monitor del pc), hanno un campo visivo più ristretto per cui per guardare il monitor nelle zone laterali si dovrebbe muovere la testa spesse volte per mantenere la visione nitida.
I plus delle lenti office
Al contrario, le lenti office consentono non solo di avere una visione sempre nitida ma anche di mantenere una postura corretta. Offrendo un ampio campo visivo, infatti, chiunque le indossi è in grado di vederci bene sia a distanze ravvicinate sia a quelle medie, mantenendo capo e collo in una posizione naturale tutto il giorno.
Non dimentichiamo, infine, che le lenti office consentono di vedere meglio non solo in ufficio e in generale quando si lavora, ma anche nel tempo libero, quando si pratica il proprio hobby preferito come la lettura, la cucina, la navigazione in internet o suonare uno strumento musicale. Individuare la lente office più adatta non è cosa da poco e può fare la differenza tra l’essere soddisfatti e produttivi o contrariati e delusi.